Così relazionarsi con i giovani è sempre più difficile

Passano gran parte del loro tempo tra chat di Whatsapp, storie di Instagram e video di Tik Tok. Sembra infatti che non possano più fare a meno del loro smartphone, diventata ormai un vero e proprio prolungamento del loro braccio. Schiavi della tecnologia, confinati in un mondo che poco ha di reale. Troppo concentrati su se stessi per dedicare del tempo agli altri, incapaci di sostenere semplici conversazioni e di prestare ascolto ai propri interlocutori. Contano solo loro, con le loro esigenze e i loro desideri, spesso effimeri.

Un quadro forse troppo negativo, ma che ritrae con oggettività il comportamento di molti giovani d’oggi. Un’analisi volutamente pessimistica, che però ha l’obiettivo di smuovere gli animi di chi può fare qualcosa per cambiare le cose.

Insegnanti, educatori, genitori hanno il “dovere” di agire e collaborare al fine di invertire una tendenza sempre più preoccupante. Spetta infatti agli adulti cercare di stravolgere quelle che ormai sono le abitudini dei ragazzi.

Occorre prestarsi al dialogo e all’interazione con gli adolescenti, dimostrare di saper ascoltare e di comprendere il loro punto di vista. Solo in questo modo è possibile connettersi ai giovani, aprire una breccia nel mondo irreale nel quale si rifugiano e pensano di trovare le proprie soddisfazioni.

È importante che i ragazzi capiscano che un like non è importante quanto coltivare un rapporto di amicizia, trascorrere ore a inviare messaggi istantanei non è altrettanto bello quanto conoscere qualcuno di persona. Forse non lo sanno, o l’hanno dimenticato.

Dunque è nostro compito intervenire, dedicare loro tempo, fargli riscoprire il valore delle relazioni e delle vere emozioni, quelle che non posso trovare dentro uno smartphone.

Ecco perché tra gli obiettivi generali del progetto di Educazione allo studio della Cooperativa San Camillo ci sono azioni come:

  • supporto e sostegno per gli adulti al fine di favorirne il compito educativo
  • la promozione di forme di dialogo tra giovani e adulti
  • lo sviluppo di una rete di collaborazione e scambio tra docenti e famiglie

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