Uno studente su due non sa cosa fare dopo il diploma
È una delle domande più gettonate ai pranzi di famiglia, quando, durante le feste comandate, i più piccoli subiscono l’interrogatorio da parte di nonne, zie e mezzo albero genealogico. Ma è anche una delle tracce che capitano più spesso nei temi scolastici, oltre ad essere un pensiero fisso di giovani che temono di non essere all’altezza di ciò che riserva loro il futuro. È l’annosa questione del “cosa vuoi fare da grande?”.
Il futuro visto dai giovani
Si è occupato di questo il Sanpellegrino Campus, che ha promosso uno studio su 2500 studenti prossimi alla maturità, monitorando le loro attività sul web. Per comprendere le loro preferenze sulle scelte post-maturità e i loro stati d’animo sono stati quindi analizzati social network, forum e community a loro dedicate.
I risultati? Allarmanti.
Quasi un maturando su due è indeciso su cosa fare dopo il diploma. Il 46% degli studenti aspetta la fine dell’esame per riflettere sul suo futuro e c’è addirittura chi rimanda la decisione a settembre (17%). Altri, in percentuale minore però, hanno già deciso nel corso dell’ultimo anno o prima.
I giovani con le idee più chiare scelgono in maggioranza l’università, ma anche l’alternanza tra studio e lavoro, e alcuni optano direttamente per l’entrata nel mondo lavorativo (21%). Non mancano poi anche coloro che si prendono un anno sabbatico (7%).
Per chi preferisce l’università, però, non è tutto rose e fiori. Secondo un’indagine di Almalaurea, il 14,8% dei diplomati, ad un anno dalla maturità, non sono soddisfatti della propria scelta e allora cambiano corso di laurea o ateneo.
Cosa provano i ragazzi?
Il dato più impressionante è comunque quello che riguarda lo stato d’animo dei diplomandi proprio durante l’ultimo anno delle superiori. Apprensione ed emozione sono i sentimenti più diffusi, ma c’è anche chi affronta l’anno con positività e determinazione.
A preoccupare i giovani è l’insicurezza su cosa fare dopo la maturità (47%), più che ciò che li attende all’esame. Uno stato d’animo che è dovuto alla mancanza, nel nostro sistema scolastico, di un servizio di orientamento che non guardi solamente all’università, ma anche al mondo del lavoro.
Che fare allora?
I risultati parlano chiaro. Lo scenario che emerge è quello di una generazione di ragazzi disorientati, che non sono minimamente consapevoli delle proprie potenzialità, del contesto socioeconomico in cui vivono e dei cambiamenti del mercato del lavoro. In più sono schiacciati da un apparato scolastico che non li supporta in maniera adeguata.
Occorre quindi coinvolgere i ragazzi, stimolarli, condividere con loro esperienze e conoscenza. Motivarli e gratificarli adottando un metodo di studio alternativo e innovativo e un diverso approccio alla vita scolastica. È necessario, inoltre, affiancare alla scuola contesti meno strutturati e vincolanti, ambienti in cui i giovani abbiano la possibilità di esprimersi e di far emergere il proprio “io”, di orientarsi e conoscere la realtà e i cambiamenti del mondo che li circonda.
Questo è lo spirito con il quale è nato il progetto di educazione allo studio del centro educativo Gli Improbabili a Sassari. Vuoi saperne di più?